TENTA IL SUICIDIO ALL’UDIENZA DI DIVORZIO

UN 45ENNE DI CAPACCIO VOLEVA IMPICCARSI DAVANTI ALLA CITTADELLA. CON SÉ AVEVA I GIOCATTOLI PER I FIGLI: << NON RIESCO A VEDERLI>>

Un padre separato manifesta intenzioni suicide davanti alla Cittadella giudiziaria. E ‘la protesta plateale che stava per mettere in atto ieri mattina un 45enne di Capaccio, operaio alle dipendenze di un ente. E ‘scoppiato in lacrime quando i vigilantes della società Euopolice srl, in servizio al nuovo palazzo di giustizia, lo hanno fermato appena in tempo nel piazzale antistante l’ingresso principale. Si è detto disperato perché non vedeva i figli da tempo, perché la moglie glieli negava. A mezzogiorno, al quinto piano c’era udienza di separazione (che si è tenuta), e lui era scoraggiato perché temeva di non avere le risorse sufficienti per onorare gli alimenti.
I giocattoli. Si era fatto notare già di prima mattina, intorno alle 9, quando si era presentato ai tornelli con una borsa molto grande. Subito è scattato il protocollo di sicurezza. L’uomo è stato fermato prima di entrare. Alle guardie private che gli facevano notare l’ingombrante bagaglio, ha spiegato che erano giocattoli dei figli. Ha aggiunto che si era separato e doveva esse in aula per mezzogiorno, e che i giocattoli voleva portarli al giudice per farli avere ai figli. Perché lui non ci riusciva. Quel bustone, però, non potevano entrare in tribunale.
La corda. Dopo aver accettato di riportare indietro i giocattoli, l’operaio di Capaccio è tornato all’ingresso. Questa volta aveva con se una corda non tanto lunga. Anche in questa seconda occasione è stato fermato dai vigilantes. L’uomo era molto scosso, il solo pensiero della causa di separazione lo inquietava. Agli addetti alla sicurezza ha raccontato, mentendo, che la corda gli serviva per trainare la sua autovettura perché non partiva, e che il suo avvocato si era offerto di trainarlo. I vigilantes l’hanno resa in consegna, promettendogli di riconsegnarla al momento del bisogno, quanto sarebbe uscito dal tribunale.
Il tentativo. Dopo poco il 45ennne è tornato all’ingresso e ha chiesto la corda. Sostenendo che il suo avvocato lo attendeva per il traino. I vigilantes, pur restituendogliela, non hanno creduto alle sue parole e lo hanno seguito a distanza per capire se davvero si dirigesse al parcheggio. L’uomo, invece, si è fermato nel piazzale e ha fatto alcuni nodi mentre si guardava attorno. Le guardie hanno notato che sbirciava le piante intorno alla Cittadella, forse per cercare un ramo robusto al quale aggrappare la corda. E ‘stato allora che sono intervenuti, riprendendosi la fune. E l’uomo è crollato.
Lo sfogo. Il 45enne è scoppiato in un pianto a dirotto. Sul posto, nel frattempo, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Salerno Duomo. E ‘accorso in strada anche il suo avvocato, che lo attendeva al piano dell’udienza. Alla scena hanno assistitito molti passanti, alcuni avevano già lanciato l’allarme al numero di emergenza 112. L’uomo, alla fine si è calmato e ha raccontato la sua storia. E’ andato anche in udienza ed è stato ascoltato dal giudice, a cui ha spiegato tutta la sua disperazione per la lontananza dei figli. L’aula, a scopo precauzionale, è stata presenziata dai carabinieri. Non si sa se, al termine dell’udienza l’operaio sia tornato in macchina a riprendere la busta dei giocattoli.